venerdì 18 maggio 2012

Il partito Lupo Mannaro

Dopo il partito vampiro, inesistente ma mai morto (Margherita), scoperto un nuovo mostro: il partito Lupo Mannaro, dalla doppia vita e dalla doppia identità che con la sua ambiguità ha ingannato gli elettori  e condizionato tutta la politica italiana negli ultimi venti anni.
Un odio assoluto ha normalmente la Lega anche per Roma, salvo trasformarsi completamente una volta che i suoi aderenti si avvicinano alla capitale e diventare addirittura un partito partito di governo. Alla luce del sole, lontano dal potere, la Lega manifesta tutto il suo rigoroso dissenso verso la politica nazionale, insieme ad una forte aspirazione all'autonomia, anzi all'assoluta indipendenza della patria Padania. Ma dopo dolorose trasformazioni il partito diviene più propenso ai compromessi, accettando di allearsi con forze politiche ostili alla magistratura, con ambienti inquisiti per associazione mafiosa, con potentati economici e mediatici.

Il partito ha tra i suoi fondamenti anche un profondo disprezzo per i meridionali italiani e per gli extracomunitari, albanesi, africani e islamici, salvo prediligere le università di Tirana, i fondi d'investimento della Tanzania, le mogli siciliane, i tesorieri calabresi,  le badanti pugliesi,  
Allo stesso modo i maggiori esponenti della Lega, anch'essi "lupi mannari" subiscono una metamorfosi, anche fisica, appena messo piede in una assemblea elettiva o meglio appena appoggiato il posteriore su una poltrona di velluto rosso. Riescono a passare istantaneamente da vitelloni di provincia a politici seriosi, da indagati per eversione a sottosegretario alla Giustizia. L'unico quasi immune dalla pericolosa sindrome è il druido Borghezio, grazie agli anticorpi prodotti dai suoi globuli neri. 

Per risolvere i dramma dei leghisti mannari si è a lungo ritenuto fosse stato scoperto un antidoto: l'acqua del fiume Po, da bere durante un suggestivo rito amministrato dal Gran Lupo Mannaro con interminabili litanie borbottate in una misteriosa lingua brembana. Purtroppo a causa forse dell'inquinamento, l'acqua non funzione più e la sindrome ha ormai aggredito anche i giovani figli del Gran Lupo, corrotti anch'essi dal male.

Come possiamo fare ad aiutare questi poveri ammalati e farli tornare sani e salvi nelle loro valli?
Forse potremmo chiedere loro il rimborso dei rimborsi elettorali.


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