Nel PD abbiamo politici di razza a cui ormai fanno peso la ricerca del consenso, le attività sul territorio, le feste dell?unità, le sezioni, le discussioni. La loro brillante intelligenza politica ha bisogno di libertà di manovra e si potrà meglio manifestare in una formazione politica libera dal peso del partito di massa, magari in una corrente di un partito al 6-7%.
Vignette di satira sulla politica e sull'antipolitica italiana e annotazioni varie su Prima, Seconda e Terza Repubblica
mercoledì 7 marzo 2012
domenica 4 marzo 2012
sabato 3 marzo 2012
giovedì 1 marzo 2012
mercoledì 29 febbraio 2012
A ciascuno il suo
Cerco di resistere da mesi alla tentazione di accumunare tutti i politici e tutti gli amministratori pubblici in un unico e negativo giudizio.
Si sente e si legge: “…Il nostro paese è stato e viene rovinato da tutti i politici nessuno escluso!...”, “…Sono tutti uguali…”, “..Sono tutti responsabili nella stesa misura..”, “…È una casta…”.
La tentazione qualunquista è forte, e tuttavia occorre riflettere
e distinguere. In quale sistema giuridico, sociale, filosofico o religioso vige
la responsabilità collettiva? Che io
sappia solo nel calcio! Fuori dallo stadio ognuno ha le sue
responsabilità davanti alla legge, davanti agli elettori, oppure solamente
davanti alla sua coscienza. Occorre dunque avere la pazienza di distingue e
fare la fatica di ricordare.
Cirielli ha la responsabilità di aver proposto la legge Cirielli,
il salumiere evasore quella di aver evaso le tasse, D’Alema quella di avere per
quindici anni tessuto trame, invece di fare politica lealmente, Scilipoti quella
di aver prolungato per un anno la vita di un governo e di un parlamento
inadatti al momento cruciale che stiamo vivendo, Monti quella di aver usato a sproposito la parola equità, Violante quello di non aver
denunciato le trattative con la mafia, Brunetta quella di aver fatto perdere
ogni credibilità al Ministero della Funzione Pubblica, il Trota quella di aver sperperato i rimborsi elettorali, Fornero quella di piangere le disgrazie solo degli altri, Bersani quella di non
aver organizzato un’efficace opposizione, Forattini quella di non fare ridere, Fassino
quella di aver telefonato a Consorte, io quella di aver votato troppo volte il
PD, molti altri quella di aver votato troppe volte Berlusconi. Ma la
responsabilità di aver voluto ed imposto le leggi ad personam per danneggiare il sistema giudiziario e per eludere i procedimenti a suo carico è
di BERLUSCONI, quella di aver consentito che il debito pubblico passasse dal
100 al 120% del Pil è di TREMONTI, quella di aver dissolto il sentimento dell’unità
nazionale è di BOSSI.
A ciascuno il suo.
Salvatore Gioitta (GAS)
domenica 26 febbraio 2012
Gli ignavi del Partito Democratico
Se Dante fosse un nostro contemporaneo, chi rappresenterebbe nella nuova versione della Divina Commedia e chi porrebbe all'Inferno?
Dopo lunghi studi ecco i primi risultati della nostra ricerca. Il girone degli ignavi, coloro che visser sanza 'nfamia e sanza lodo, che non ebbero grandi ideali, che non presero iniziative per viltade, che non ebbero parte attiva in alcun ché, che non furon ribelli, ma per sé fuoro e 'nvidïosi d'ogne altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa, non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
Chi sono dunque gli ignavi moderni?
Chi sono dunque gli ignavi moderni?
Le ricerche filologiche indicano dunque che Dante, parlando degli ignavi, si riferisse profeticamente al gruppo dirigente dei Democratici di Sinistra. Tutti tranne D'Alema come vedremo.
sabato 25 febbraio 2012
Monti e Berlusconi. I due statisti contemporanei
Cosa distingue uno statista? Probabilmente la capacità di perseguire i propri fini ed un disegno complessivo circa il destino di un intero paese, anche senza disporre di mezzi politici ritenuti sufficienti. Uno statista agisce superando con il proprio prestigio le limitazioni contingenti, le difficoltà politiche, la carenza di consenso. Giolitti riformò lo stato senza una chiara maggioranza parlamentare. De Gasperi, avviò la ricostruzione senza avere il completo appoggio del suo stesso partito.
Se condividete la mia definizione, allora dovete convenire che in Italia sono solo due i veri statisti contemporanei: Berlusconi e Monti.
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Lotta sociale
Mi sembra che ci sia in corso in Italia una lotta sociale, una contesa tra categorie di cittadini che solo superficialmente può essere ricondotta alla lotta di classe tra ricchi e poveri. Il motivo di questo scontro è la determinazione del carico di sacrifici che ogni categoria di lavoratori deve e dovrà sopportare per permettere allo stato di rientrare dalla grave crisi debitoria. All'annuncio di nuove misure ogni gruppo sociale reagisce in modo più o meno veemente con rimostranze di vario genere. Alcune categorie si distinguono per la decisione delle proteste come i tassisti le cui proteste hanno sfiorato la violenza e l'illegalità.
Questa lotta indiretta porterà come unica conclusione che il peso delle misure di crisi sarà portato da ciascuno in misura diversa a seconda dell'appartenenza professionale, non solo a causa di situazioni e privilegi pregressi, ma anche dalla capacità di reazione collettiva.
In realtà tale quadro di riferimento non riguarda solo i mesi che viviamo, ma si è potuto osservare già con il governo Belusconi, quando furono bloccati gli scatti di anzianità dei pubblici dipendenti e il rinnovo dei loro contratti, senza che la categoria, accennasse ad una qualche reazione.
Negli scorsi mesi una pesantissima riforma delle pensioni è costata a detta dello stesso premier solo "tre ore di sciopero". Al contrario le misure che riguardavano farmacisti, avvocati, banche, assicurazioni, tassisti e distributori di benzina hanno generato proteste finite subito sulle prime pagine dei giornali, mobilitando anche parlamentari a difesa di tali categorie. Allo stesso modo il controllo della Finanza dei commercianti di Cortina ha visto un interminabile profluvio di altisonanti pareri censori.
Dunque cosa ci riserva il futuro? Forse una continua guerriglia in cui ogni categoria difenderà diritti o privilegi con ogni mezzo, a scapito di quei gruppi che per vari motivi reagiranno in ritardo, come ad esempio gli insegnanti che il lungo allenamento a risolvere i problemi e non a porli, rende disadatti a mettere in atto proteste efficaci.
Salvatore Gioitta
IMU
Al di là delle dichiarazioni ufficiali possibiliste, cominciano a manifestarsi posizioni critiche. da parte di esponenti della gerarchia ecclesiastica, sull'imposizione dell'IMU per gli innumerevoli immobili della Chiesa italiana.
Trapela dal Vaticano in modi riservati, che anche la presa di posizione del papa Benedetto XVI è stata molto dura!
mercoledì 22 febbraio 2012
Il PD non è un partito!
Per par condicio, dopo il dissidente Veltroni, ecco il segretario del Partito Democratico, Bersani. Tuttavia il risultato non cambia: il PD non esiste.
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